Uomini illustri
GERARDO D'AMATO è nato in Auletta, nel 1848, deceduto il primo agosto 1925. Umanista, Letterato e Maestro, per quasi cinquant'anni, tenne nel nostro paese una fiorente scuola di lettere e di storia ai giovani studenti di Auletta e dei paesi viciniori.
Fu maestro di bravi e valenti professionisti che hanno operato in Auletta nel secolo scorso. Il 31 Ottobre 1965, nel 40° anno della morte, il comune d'Auletta ha fatto propria un'iniziativa dei suoi discepoli ricordandone le altissime qualità intellettuali e morali, con una cerimonia pubblica cui parteciparono molti esponenti della cultura di Salerno, Napoli e Roma.
Il discorso commemorativo fu pronunciato da uno dei superstiti discepoli: l'Avvocato Domenico Papa, un altro nostro concittadino che tanta stima ed affettuosa simpatia ha riscosso in Auletta, per le sue non comuni doti di valente professionista e di uomo di cultura. Nell'occasione il Comune dedicò a Gerardo D'Amato una strada (già Via Castello) e una lapide che lo ricorda davanti alla casa di famiglia. FERDINANDO FERRI, nacque a Napoli il 5 Settembre 1767 da genitori Aulettesi: Filippo Ferri e Ruffina Maffuzio. Laureato in Giurisprudenza, aderì alla Repubblica Partenopea e assunse il comando del Battaglione dei Volontari della Morte del quale lui era il fondatore.
Caduta la Repubblica Partenopea, Ferdinando Ferri fu condannato ad otto anni di carcere e al termine fu inviato in esilio a Marsiglia. Tornò a Napoli durante l'occupazione Francese di Giuseppe Napoleone. Gli furono offerti incarichi di prestigio che mantenne anche dopo la caduta dei Francesi. Ferdinando I di Borbone nel 1817, nominò il Ferri Consigliere della Corte dei Conti, mentre Francesco I di Borbone lo nominò avvocato Generale della Corte dei Conti.
Il 3 Aprile del 1841 Ministro delle Finanze fino al 1847 quando si dimise per anzianità. Ferdinando Ferri morì a Napoli a 90 anni. Il dottor Ferdinando Ferri possedeva numerosi terreni ad Auletta. A lui fu dedicata una strada che collegava Via San Michele con l'attuale Provinciale ma, come per Guglielmo Cappelli, recentemente la stessa è stata rinominata Giuseppe Giachetta.